Fusione tra Fca e Psa, l’entusiasmo (prudente) di Giuseppe Conte. Il premier attento sui risvolti sul livello occupazionale per quanto riguarda l’Italia.
Giuseppe Conte benedice il matrimonio tra Fca e Psa, ossia la fusione confermata nel memorandum firmato dai due costruttori che si apprestano a dare vita a una nuova grande realtà a livello mondiale.
Conte sulla fusione Fca-Psa: “Una grande opportunità per l’Italia e per l’Unione europea”
“Il matrimonio tra Fca e Psa serve all’Europa, può costituire una grande opportunità per l’Italia e l’Ue. Questa fusione può segnare la nascita di un importante polo per l’innovazione e lo sviluppo, con effetti benefici per il resto dell’economia europea e nazionale”, ha dichiarato il presidente del Consiglio ai microfoni de la Stampa.
Conte sul tema dell’occupazione: “La garanzia sul mantenimento dei livelli occupazionali è messa nero su bianco”
Il premier Conte è poi tornato sul tema delle occupazioni, che non devono subire contraccolpi dalla grande operazione messa in atto dalle due realtà.
“Perché queste ricadute positive siano pienamente colte, è importante che il progetto valorizzi le reciproche sinergie rilanciando i settori automotive nazionali senza incidere negativamente sull’ occupazione“.
“La garanzia che i livelli occupazionali saranno mantenuti è messa nero su bianco nella comunicazione congiunta di Fca-Psa. Su questo tutta la squadra di governo parla con un’unica voce, esprimendo apprezzamento per l’operazione conclusa ma al tempo stesso – ha aggiunto il premier Giuseppe Conte – monitorando le evoluzioni sul fronte occupazionale, con riguardo non solo agli stabilimenti produttivi ma anche a tutto il comparto dell’indotto“.
Fca e Psa alla conquista del mercato
Giuseppe Conte ha poi evidenziato gli aspetti positivi della fusione tra Psa e Fca, che possono rafforzare la posizione sui mercati di riferimento e sui mercati terzi.
“Operazioni di questo tipo, oltre a consolidare il mercato dell’auto, consentono anche una forte integrazione delle filiere industriali europee. Non bisogna poi dimenticare la forte presenza del gruppo sui mercati terzi, a partire da quello statunitense. I grandi gruppi europei oggi devono affrontare la concorrenza in un mercato globalizzato e caratterizzato dalla rivoluzione digitale”.